DNF: Dichiarazione non finanziaria
La DNF è una rendicontazione in cui si riportano aspetti di carattere sociale e ambientale:
- Sostenibilità aziendale;
- Gestione del personale (tra cui politiche aziendali orientate alla parità di genere);
- Impegno nella lotta alla corruzione e rispetto dei diritti umani.
I CONTENUTI:
Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 254/2016, che recepisce la direttiva europea 2014/95/UE, le grandi imprese considerate enti di interesse pubblico (banche, assicurazioni, società quotate…) con almeno 500 dipendenti e uno stato patrimoniale superiore a 20 milioni o ricavi di almeno 40 milioni €, sono tenute a dare conto di queste informazioni a partire dai bilanci chiusi al 31 Dicembre 2017. Queste informazioni comprendono:
- La descrizione del modello organizzativo e gestionale dell’azienda;
- La descrizione delle politiche attuate dall’azienda in merito agli aspetti non finanziari;
- I risultati di queste azioni;
- La gestione dei rischi legati agli ambiti in questione;
- Gli indicatori di prestazione aziendali per le attività non finanziarie.
GLI OBIETTIVI:
La DNF ha come obiettivo quello di considerare l’azienda non come un prodotto di numeri e regole, il cui fine mira esclusivamente alla redditività, ma di considerarla come l’output di un insieme di valori, di condivisione e di responsabilità portando diversi vantaggi:
- Incentiva ad adottare un approccio che considera gli aspetti finanziari con quelli ambientali, sociali e di buona governance;
- Accresce la capacità di adattarsi al cambiamento e di anticiparlo grazie all’attività di stakeholder engagement, massimizzando i risultati;
- Permette di rivedere ed evolvere i processi di rendicontazione, con un impatto positivo sia all’interno sia all’esterno dell’azienda.
LE TEMPISTICHE DI PRESENTAZIONE:
La prima scadenza è il 1° Gennaio 2024 per le imprese che già compilano la Dichiarazione Non Finanziaria (con primo report a inizio 2025), alla quale segue il 1° Gennaio 2025 per le imprese che non producevano già la ma che ricadono nell’ambito della nuova normativa CSRD (con primo report a inizio 2026).