CSRD: Corporate Sustainability Reporting Directive
L’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sul Reporting Aziendale di Sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD – Direttiva UE 2022/2464), avvenuta il 5 gennaio 2023, rappresenta un punto di svolta storico per il reporting aziendale delle aziende europee o operanti nel territorio dell’Unione, che cambia per sempre la sensibilità con cui le imprese sono chiamate ad approcciarsi al tema della sostenibilità nei processi di business e nelle attività di rendicontazione, ridefinendo il concetto di “reporting non finanziario”, in modo chiaro e nuovo, come “reporting di sostenibilità”, con cui sempre più realtà si dovranno interfacciare.
A chi è rivolta la proposta di nuova Direttiva europea CSRD?
Oltre alle grandi aziende di interesse pubblico (EIP) con più di 500 dipendenti, già interessate dalla precedente normativa, l’obbligo di rendicontazione viene esteso a tutte le grandi imprese europee quotate o non quotate (con più di 250 dipendenti e 40 milioni di euro di fatturato), nonché a tutte le società quotate, con la sola eccezione delle micro-imprese quotate, portando il numero di aziende interessate dalla nuova normativa a circa 50.000 (dalle 12.000 già oggetto della normativa precedente). Sono inoltre incluse le imprese extra europee con attività significativa all’interno dell’Unione (secondo precisi criteri, a partire da 40 milioni di euro di fatturato annuo per le aziende con succursale su territorio europeo). Rimangono escluse dall’obbligo di rendicontazione tutte le microimprese, quotate o non, le PMI non quotate e le società controllate, a patto che siano ricomprese nel report di sostenibilità della capogruppo.
Le principali novità:
CONTENUTI: Si introduce l’obbligo di rendicontare secondo i nuovi European Sustainability Reporting Standards – ESRS, gli standard di rendicontazione di sostenibilità sviluppati in maniera indipendente dall’UE. Oltre al set principale di standard (cd. “sector-agnostic” standards), verranno realizzati set dedicati a specifici settori economici e specifiche guidelines per le PMI non quotate che intendessero comunque approcciarsi al reporting ESG.
PRINCIPI DI RENDICONTAZIONE: L’ormai diffuso principio della “materialità” viene ampliato nel nuovo concetto di “double materiality”, che intende catturare, allo stesso tempo, sia gli impatti rilevanti dal punto di vista materiale, sia quelli importanti in prospettiva finanziaria. Inoltre, è ampliato, rispetto alla direttiva precedente, il perimetro di rendicontazione che deve ora includere l’intera supply-chain, interna ed esterna alla singola realtà aziendale. Dovranno inoltre essere esplicitate con chiarezza le modalità di identificazione di tali informazioni.
ASSURANCE: La nuova normativa rende obbligatoria l’asseverazione delle informazioni di sostenibilità riportate.
DIGITALIZZAZIONE: La nuova rendicontazione di sostenibilità dovrà essere obbligatoriamente inclusa nella relazione sulla gestione (in precedenza, questa scelta era alternativa alla pubblicazione del documento sul sito aziendale), e realizzata in formato elettronico standardizzato a livello di Unione. Queste scelte sono finalizzate ad incrementare la trasparenza sul mercato e a fornire ad investitori e utenti informazioni armonizzate che siano confrontabili e facilmente accessibili.
Le Tempistiche

I tempi di applicazione sono stati pensati per favorire il raggiungimento degli obiettivi strategici della Commissione Europea (2030 -55% emissioni di CO2 e 2050 Carbon Neutral), armonizzando la reportistica aziendale con le altre normative europee relative alla sostenibilità, ed in particolare con la Tassonomia Europea (EU taxonomy for sustainable activities ) ed il Regolamento sulla Sostenibilità Finanziaria (SFDR).
La prima deadline scatterà nel 2025, quando sarà richiesta la prima pubblicazione dei report di sostenibilità secondo i nuovi standard, riferiti all’esercizio 2024, per tutte le aziende già soggette alla precedente normativa (NFRD).
Questa scadenza slitterà da uno a tre anni, a seconda delle specifiche categorie di imprese, per tutte le altre realtà alla prima esperienza di rendicontazione di sostenibilità per lasciare loro più tempo per attrezzarsi a questo importante cambiamento.